Come si attraversa un lutto? Questa è la domanda che si avverte osservando il lavoro "Al mio posto".
Tre pasti al giorno, la convivialità della quotidianità che si trasforma in legame fra lutto e vita.
12 mesi per salvaguardare la memoria, per riconciliarsi con i ricordi e con il dolore.
Il piacere della tavola, l'obbligo del nutrimento, i segni del cibo sulle tovagliette quasi trasformatesi in tele.
L'artista conduce non solo le persone con cui condivide la tavola, persino chi osserva il lavoro, a vivere l'assenza "presenza" della persona amata, ponendo tutti nella condizione di attraversare un anno di vita nel tempo del dolore.
Così, attraverso le macchie, ci si addentra nella profondità della memoria.
Carlotta Bruno